Grande conoscitore della fotografia in ogni suo genere, forma ed espressione. Siciliano di origini e milanese di adozione, vi presentiamo il fotografo per matrimonio Michele Dell’Utri, pioniere del reportage di matrimonio e storyteller di sorrisi, momenti indimenticabili e di sguardi che si cercano l’un l’altro. Michele ancora in un’occasione ci racconta della sua fotografia passionale, lui un grande professionista letteralmente a caccia di emozioni.
Rivivere un’emozione all’infinito, ancora, ancora e ancora, per donare un tocco di eternità a quei momenti che mentre tutto accade, si “consumano” così velocemente da non lasciare agli sposi neppure il tempo che occorre per goderseli a pieno. Chi si è sposato già , lo sa bene, che quel giorno tutto avrà un ritmo incalzante e anche un piccolo carico di stress che spesso non consente alle coppie di assaporare ogni singola emozione di quei momenti, presi da un saluto e l’altro o rapiti dal battito del proprio cuore durante la promessa d’amore. Frazioni di istanti impercettibili che solo un occhio “veloce” e perspicace come quello di Michele è in grado di catturare, ma soprattutto di coglierlo prima che tutto accada: i suoi sono ricordi destinati a durare per sempre, incuranti del tempo che irrimediabilmente rende labile la memoria. I momenti più belli delle tue nozze nitidi e indelebili come gli scatti rubati di Michele Dell’utri, fotografo matrimoni a Milano e dintorni.
Un professionista che nella fotografia c’è letteralmente nato, con oltre vent’anni di esperienza alle spalle e una passione che si tramanda di genitore in figlio, da Michele a Giuliano, che insieme al padre gestisce anche la Dell’Utri Academy, una vera e propria accademia di fotografia in cui continuano a formarsi i nuovi talenti che via via li affiancano nei vari progetti. Tutti professionisti accomunati da ciò che veramente è in grado di fare la differenza, la professionalità e la cura con cui svolgono il loro lavoro, un percorso di formazione in itinere e un occhio sempre puntato alle nuove tecnologie.
Reportage di matrimonio, Michele Dell’Utri fotografo Milano
Passionale, empatico, un’amante del bello senza troppi fronzoli: lui, un’anima sempre a caccia di emozioni, unico fotografo in Italia, nel suo genere, ad utilizzare il linguaggio del corpo per raccontarci storie di sguardi ricambiati, di mani che si bramano e di piccoli dettagli imperscrutabili, che solo un occhio riservato come quello di Michele sa come cogliere: un’arte che lui stesso ha insegnato prima al figlio e poi ai collaboratori che lo hanno affiancato nel corso degli anni, inventando un vero e proprio genere fotografico, quello del reportage di matrimonio, una fotografia fatta di istanti, momenti e distanze, eppure così vicina e attenta anche a quei dettagli che ad occhio nudo nessuno è in grado di percepire. Se lo definissimo semplicemente un “fotografo” rischieremmo di svilire il ruolo di Michele Dell’Utri nel mondo della fotografia di matrimonio e non renderebbe a pieno il modo in cui lui stesso, come ci ha piĂą volte raccontato, concepisce l’idea stessa di “fotografia”. Forse, utilizzando una terminologia un po’ piĂą aulica, preferiamo “etichettarlo”, in senso buono chiaramente, un narratore dallo stile onnisciente, che ha sostituito la penna del romanziere con macchine e obiettivi, per poter raccontare storie di grandi amori e di promesse, nel modo in cui sa farlo meglio: con le immagini.
Servizio fotografico matrimonio, quando gli scatti raccontano emozioni
Sguardi, gesti e atteggiamenti raccontano ciò che di più autentico c’è in quel legame che il matrimonio sancisce. Corpi che si parlano l’un l’altro senza alcuna “premeditazione”: sono loro i veri protagonisti di questa fotografia priva di pose che Dell’Utri ha studiato, sperimentato e perfezionato in anni e anni di esperienza, in migliaia e migliaia di scatti. Così Michele ci racconta di quella luce negli occhi del papà che riconosce il volto della donna che ha cresciuto nello sguardo della figlia; delle mani tremolanti dello sposo che sussulta alla vista di lei in bianco mentre trascina la coda del suo abito lungo la navata; il volto teso della mamma che tradisce l’ansia in quello che, secondo molti, è il secondo giorno più emozionante nella vita di ogni donna, il matrimonio, prima da sposa e poi da mamma.
Dell’Utri ci parla spesso di questo linguaggio del corpo, così come lui stesso lo ha definito in piĂą di un’occasione, che non ha bisogno di altro se non di sĂ© stesso per comunicarsi agli altri. Ed è anche e soprattutto in questo che si distingue la bravura di chi sa come ascoltarlo, per coglierlo in un’espressione o in una smorfia accennata tra le labbra appena dischiuse di chi sta per pronunciare quel “sì” così immenso da riempire tutta una vita; nell’emozione del tocco delle mani che si sfiorano durante lo scambio degli anelli, l’amore in quegli sguardi che si bramano come se si fossero incontrati per la prima volta. Tutti momenti che Michele Dell’Utri è in grado di far rivivere agli sposi nelle sue fotografie.
Ma senza dubbio è un’estrema sensibilità a distinguere i suoi scatti da quelli di qualsiasi altro fotografo che si sia cimentato sul genere del “reportage matrimoniale”, termine che proprio Michele non ama moltissimo per via di un abuso che tende a discostarsi sempre di più dal vero e proprio reportage, con fotografie che nonostante tutto rimangono pose artificiose e costruite secondo un copione. Esserci in ogni momento ma spostarsi in punta di piedi e con le dovute distanze per diventare praticamente invisibile nei momenti più intimi e belli: è proprio questo lo stile che Michele cerca di insegnare a chi lo affianca durante i servizi fotografici, è questo il vero reportage, che nulla ha a che vedere con la pura e semplice fotografia senza pose.
Fotografia del cuore, gli scatti d’autore di Michele Dell’Utri
PiĂą prosegue la nostra piacevole chiacchierata, piĂą diventa evidente e palese quella spiccata sensibilitĂ che lo caratterizza, lui, un uomo di grande cultura e un inguaribile ottimista, solare come una primavera siciliana tra le strade di una ridente Taormina; tra i luoghi in cui Michele ha cominciato ad amare e vivere di fotografia, spostandosi tra un genere e l’altro, tra studio e pratica lungo un percorso che si è poi consolidato a Milano, la cittĂ che lo ha accolto, oggi una seconda casa. Qui continua, senza sosta, a maturare quello stile “eclettico”, amabilmente ricercato e naturale che percepiamo in ogni suo scatto. Ma Michele dell’Utri non perde certo occasione per ricordare le sue “calde” origini e i valori della sua terra, l’amore per il bello “genuino” e per la famiglia, e infine anche il legame con gli affetti lontani, che da sempre lo guidano nel suo percorso di crescita continua.
Un legame indissolubile con la terra degli dei con i suoi valori e la cultura, una vera e propria predisposizione d’animo che a distanza di anni, nonostante la lontananza, lega Michele alla sua Sicilia e ad Andrea Vizzini, suo mentore e maestro. Un legame di lunga e ininterrotta reciproca stima, nel ricordo di quei momenti che segnano gli albori della sua carriera, lui che lo ha accompagnato per mano “lungo quella via che mi ha portato ad essere quello che sono diventato”, grande amico in cui ancora oggi Michele ripone la sua gratitudine.
“Fare reportage vuol dire soprattutto allenarsi a trovare visioni dove sembrano non esserci”, non è soltanto una questione di tecnica o esperienza, spiega Michele, ma di pratica emotiva, “allenando il cuore a guardare il quotidiano della propria realtĂ . Così quando poi si va fuori a fotografare si hanno i sensi allenati. Io però non parlo di buone foto – quelle sono bravi a farle tutte – la grandezza di cui parlo, il salto di qualitĂ , è saper entrare nelle storie lontane e saperle raccontare. Raccontare con la stessa vicinanza che useresti nella realtĂ che vivi”. La questione bella o brutta foto è secondaria secondo Michele, “per questa ragione non basta andare in un luogo per fotografarlo”. Fotografare con il cuore, invece, è una dote umana e “si è grandi se lo si sa fare”.
Fotografia matrimonio, un fotografo a caccia di emozioni
Strappandolo alla cronaca e al costume, Michele con il suo reportage ha reinterpretato la classica fotografia di matrimonio, e inventato un genere nuovo, raccontando le nozze e celebrando l’amore come un romanziere, con grande tatto e discreta sensibilità , due caratteristiche preziose nel suo lavoro e che Michele deve alle sue origini: un autentico uomo del sud lontano dalla sua terra, ma grato alla città che lo accolto e in cui ha realizzato alcuni dei suoi più grandi sogni. Una professione nel “mondo delle arti nobili”, uno studio fotografico a Milano, una vera e propria Accademia, e una “scuderia” di validi collaboratori che da lui hanno imparato teoria, tecnica ma soprattutto l’amore per la fotografia.
Dallo scambio degli anelli al taglio della torta, dagli occhi emozionati della mamma al sorriso sbarazzino della damigella che guarda con ammirazione l’abito della sua amica, il bacio sull’altare, il lancio del bouquet, il primo ballo: la fotografia di Michele dell’Utri è fatta di istanti, momenti ed emozioni. Difficile confondere i suoi scatti con quelli di qualcun altro.
Sì lo voglio, anche durante una pandemia
L’unico fatto rincuorante è che le persone, seppure non nel modo in cui lo hanno sempre sognato, continuano comunque a sposarsi, con tutte le incertezze e le difficoltà che una pandemia comporta. “Anche noi come tutto il settore degli eventi ci siamo fermati per un po’ e abbiamo ripreso la nostra attività ad estate inoltrata e soltanto per qualche mese. La gente ha comunque voglia di sposarsi e ha continuato a farlo, dovendo però sacrificare alcuni dei momenti più belli di ogni matrimonio, quelli conviviali”.
Una condizione che comporta per tutti una riorganizzazione del lavoro, ci spiega Michele, molto attento e scrupoloso anche nei confronti dei suoi collaboratori, ma con le dovute difficoltà del caso. “Banalmente oltre a dover limitare il contatto con gli sposi, che per noi non è poi complicatissimo considerate le regole del reportage, anche la mascherina ci impedisce di lavorare come si faceva prima. Per esempio adesso siamo costretti a dover utilizzare il display delle macchine in fase di scatto, anche se preferiremmo di gran lunga portare la macchina all’occhio: adattarsi non è stato difficile, dato che le attrezzature che usiamo sono super tecnologiche e siamo comunque abituati a farlo, ma sicuramente prima lo facevamo per scelta, adesso ci siamo dovuti adeguare alle contingenze”. Ma nonostante tutto, continuiamo ad amare quello che facciamo.
“Il vero cambiamento lo abbiamo visto nei numeri – ci racconta tra un episodio e a l’altro – si è ridotto il numero di matrimoni celebrati e siamo passati in media da eventi con 100 persone a cerimonie con 25 invitati”. Avete presente i cosiddetti “matrimoni intimi”? Ecco, forse un po’ troppo, ma come tutti i professionisti nel settore del wedding ci auguriamo una costante ripresa, seppur lenta e con tutte le precauzioni del caso.
DESIDERI RIVIVERE I TUOI MOMENTI PER SEMPRE CON IMMAGINI CAPACI DI FARTI EMOZIONARE OGNI VOLTA, MA SOPRATTUTTO DI EMOZIONARE GLI ALTRI, ANCHE CHI PURTROPPO NON HA POTUTO PARTECIPARE DIRETTAMENTE ALLE TUE NOZZE? CONTATTA MICHELE DELL’UTRI E IL SUO STUDIO PER IL SERVIZIO FOTOGRAFICO DEL TUO MATRIMONIO.Â