Michele Dell’Utri, fotografo di matrimonio a Milano, è un maestro del “reportage”. I momenti più autentici delle nozze non sfuggono al suo occhio attento: dalle mani tese durante i preparativi ai teneri sorrisi prima del sì, lo voglio.
La sua ambizione nel raccontare è riuscita ad avere la meglio anche sul Covid-19 e adesso si prepara a rifiorire a 360° per la nuova stagione.
La fotografia di “reportage” è ormai da diversi anni sulla bocca di tutti, ma in pochi nei fatti sanno realmente di cosa si tratta. “C’è una differenza sostanziale tra coscienza e consapevolezza”, precisa in tal senso Michele Dell’Utri, fotografo a Milano che è un pioniere di questo stile per i matrimoni.
Nell’anima la tendenza a catturare l’attimo nella sua spontaneità. “È lì nel mio Dna, nella genetica dello studio. Non invento nulla di diverso da quello che ho dentro, ovvero la mia vita nei suoi significati”.
Studio Dell’Utri, foto matrimonio personalizzate ed uniche
Lo Studio Dell’Utri ad oggi è uno dei più affermati in tutta Italia. Oltre quaranta operatori all’interno della “scuderia” si occupano di soddisfare i desideri delle coppie: dalla programmazione del servizio fino alla consegna dell’album, passando per gli innumerevoli “click”.
Ad un matrimonio possono lavorare anche sei o sette membri dello staff contemporaneamente. Un passo dopo l’altro, sempre al fianco degli sposi per assisterli al meglio, proprio come Michele ha insegnato loro.
Un lavoro che si rispecchia negli splendidi scatti che ne sono il risultato. Circa cinquemila, in genere. Tutti a disposizione delle coppie, che possono sfogliarli digitalmente ad uno ad uno tramite un software ad uso esclusivo dei clienti dello studio.
È così che nell’album, di manifattura artigianale, vengono alla fine racchiuse immagini capaci di far rivivere in ogni momento tutte le emozioni vissute. “Il nostro progetto si contraddistingue per le personalizzazioni. La componente umana è sempre importante”, sottolinea il fotografo.
Michele Dell’Utri fotografo Milano con un passato da reporter siciliano
La storia di Michele Dell’Utri, fotografo di matrimonio a Milano, parte da lontano. Le origini nel fotoreportage giornalistico in Sicilia, terra natia. “Tutto è iniziato tra le strade di Palermo. Ero un ragazzino che di giorno studiava all’Università e di notte stava insieme a Biagio Conte, dando assistenza alle persone che ne avevano bisogno”.
Sui quotidiani raccontava con le immagini e a parole la povertà e la sofferenza dei più deboli. Poi il trasferimento al Nord con la famiglia e il successo nel settore degli eventi, dall’atmosfera certamente più gioiosa.
La fotografia di strada, tuttora, lo accompagna però nel suo percorso. Il lavoro durante la pandemia di Covid-19 è stato quasi come un flashback per lui. “Il passato da cronista mi ha aiutato in quei momenti, perché ho vissuto delle esperienze che mentalmente ti forgiano”.
È così che si è ritrovato pronto nel raccontare un qualcosa di bello come un matrimonio in un periodo in cui di bello c’era poco. “Per uno come me certe negatività sono sempre messe in conto, anche in un reportage di nozze”.
La sua professionalità gli ha permesso di gestire al meglio emozioni contrastanti. La gioia del sì, lo voglio da un lato e il timore di scambiarsi un abbraccio dall’altro. “Ci siamo abituati ad un modo di vivere che ci ha limitati nei gesti più semplici. L’esperienza mi ha aiutato nell’arginare il distanziamento. Poi se non trovavo qualcosa di bello da raccontare, allora cambiavo angolazione”.
Non è un caso, in tal senso, se tra le sue raccolte di fotografie adesso ci sono una serie di scatti di bambini con le mascherine indossate in modo fantasioso.
Servizio fotografico matrimonio, dal Covid al ritorno alla normalità
Di aneddoti su questo tema, Michele Dell’Utri ne avrebbe tanti da raccontare. Lo sguardo, però, è rivolto all’imminente futuro. La nuova stagione dei matrimoni sta per iniziare e porta con sé notizie positive, dato che le misure di restrizione sono sempre meno rigide.
“La voglia di tornare alla normalità c’è, l’ho avvertita già a partire da settembre dello scorso anno. Vivo quel che sarà nel 2022 attraverso gli occhi delle coppie, che desiderano divertirsi e sognano in grande”, racconta il fotografo.
“Nel 2021 abbiamo realizzato circa 150 matrimoni, quest’anno saranno ancora di più”. È così che il telefono squilla sempre più di frequente, l’agenda è sempre più ricca di appuntamenti. “Gli sposi hanno grosse aspettative, per cui bisogna essere lucidi, operativi e in tono”.
Michele Dell’Utri, fotografo di Milano pioniere del reportage, in tal senso, non intende deludere le coppie che hanno scelto di affidarsi a lui nel giorno più importante. È già pronto a correre con la sua attrezzatura per esaudire ogni loro desiderio.
Il reportage di matrimonio di Michele Dell’Utri
Le coppie che si rivolgono allo studio di Milano di Michele Dell’Utri per un “reportage” di matrimonio sono innumerevoli. Le sue fotografie emozionano. Sono capaci di rubare il cuore in un battito di ciglia.
A spiegarci quali sono le motivazioni che spingono i protagonisti del lieto evento a compiere tale scelta, però, è stato il professionista stesso in virtù della sua esperienza. “I futuri sposi di solito ricercano questo stile per colmare le loro insicurezze”, racconta. “Credono di non venire bene in foto, ma di potere venir bene nel caso in cui siano presi alla sprovvista”.
Il loro desiderio, insomma, è che il fotografo scompaia. Il risultato del servizio fotografico, avendo un “reportage” la capacità di catturare l’attimo senza pose, di conseguenza sarà secondo loro soddisfacente.
È vero o non è vero? “Un fondo di verità c’è”, ammette Michele Dell’Utri. “Ad un certo punto del giorno delle nozze, la sposa si dimentica della presenza degli altri. Entra in un vortice che è splendido da raccontare in ogni sua sfaccettatura”.
Il fotografo è dunque pronto a immortalare durante i preparativi ogni dettaglio: dai piedi nudi contratti come quelli di una ballerina di danza classica alle mani tese che si stringono intorno a quelle della mamma.
“I momenti accadono e per gli sposi non esiste il fotografo, che intanto può raccontare quello che vede con la consapevolezza di ciò che sta capitando. È una grossa capacità narrativa mista ad una grande capacità di sintesi”.
Fotografie di matrimonio, un viaggio dietro l’obiettivo
Il matrimonio è come un viaggio, prima parallelo e poi di coppia. “Le macchine fotografiche che inquadrano la sposa e lo sposo sono inizialmente distanti e sincronizzate durante i preparativi. Lui pronto a indossare la cravatta, lei ancora in lingerie. Il tutto fino al momento clou in cui ci si reca nella location della cerimonia”, racconta Michele Dell’Utri.
I due protagonisti da parte loro assumono i rispettivi ruoli non scritti. L’attesa, da un lato, l’arrivo, dall’altro lato. “Il rituale delle nozze si completa con il sì, lo voglio della donna. È sempre lei ad avere l’ultima parola”. A quel punto avviene l’unione, sancita dallo scambio degli anelli e dal bacio, che rappresenta l’apice del loro amore.
Intorno, intanto, ci sono parenti e amici, che a tratti con il “reportage” possono diventare anche loro protagonisti. “È la parte bella della festa, trovare situazioni di vita vissuta in coloro che partecipano attivamente all’evento. L’occhio della suocera aiuta in tal senso, oltre a quello del fotografo (sorride, ndr)”.