di Antonella Lombardi
Siete state scelte da uno dei due sposi per essere la sua testimone di nozze. Siete raggianti, ma dopo l’iniziale entusiasmo vi assalgono i primi dubbi: «Di cosa devo (pre)occuparmi?», «Cosa mi metto?», «Avrò tutto l’occorrente nell’armadio?». Iniziamo, allora, da cosa non fare: ossia cerchiamo di evitare gli errori più comuni che possano mettere in imbarazzo noi o, peggio, gli sposi.
A partire dal comportamento da tenere e dai compiti che spetteranno a voi. Pensate per tempo al regalo da fare agli sposi, che sia speciale e non banale, tale da far trasparire il rapporto di amicizia e fiducia che vi lega. Rapporto che generalmente impone siate voi – a meno che non vi vengano espressamente date istruzioni contrarie – ad organizzare l’addio al nubilato o al celibato.
Attenzione anche a custodire gelosamente le fedi prima della cerimonia (dove ovviamente sarete puntuali!). In certi casi, al termine del rito, è previsto sia il testimone a consegnare l’offerta al sacerdote; in altri casi, invece, sono gli stessi sposi a farlo, in virtù del rapporto personale con chi celebra le nozze. Nel dubbio, chiedete prima alla coppia se ha preferenze.
Una volta firmato il registro in chiesa, la cerimonia lascia il posto al ricevimento, dal quale non scapperete con anticipo prima degli altri invitati. Se poi non siete degli assi dell’intrattenimento e della retorica, lasciate eventuali discorsi e brindisi ufficiali a chi è più ispirato di voi, declinando gentilmente e proponendo, nel caso, validi sostituti. Sempre meglio di rischiare gaffe che mettano in luce tutto il vostro imbarazzo!
Il giorno prima, poi, cercate di essere disponibili per richieste last minute: non sarebbe corretto sparire o avere il telefono sempre staccato durante l’inevitabile «stress da preparativi», per cui organizzate una sorta di «staffetta» in turni tra parrucchiere, estetista e altro, in modo da essere sempre reperibili per qualunque evenienza, nel caso in cui gli sposi dovessero avere bisogno di voi.
Infine, qualche dritta su cosa indossare. Prima regola del dress code: non riciclare i vestiti. Scegliere con cura l’abito da testimone rientra in quel galateo dei rapporti in cui forma e sostanza coincidono; senza contare che oggi la moda offre infinite possibilità di personalizzare il proprio look senza per questo accendere un mutuo!
Seconda regola: meglio essere sobrie che eccentriche, lasciate l’originalità a qualche accessorio e il palcoscenico agli sposi. A farvi da bussola saranno orari e luogo della cerimonia: evitate quindi lo strascico e i tacchi alti se le nozze sono al mare (in questo caso via libera a qualche orlo svolazzante e a colori come il turchese o il blu acceso), ma dimenticate anche le minigonne o i colori troppo forti.
Sondate, se potete, il look degli invitati più intimi per evitare spiacevoli «doppioni» di fogge, colori o, peggio ancora, modelli. Banditi, neanche a dirlo, il bianco e il nero. L’unica donna che abbia mai osato tanto è stata la regina Elisabetta, in abito bianco e accessori neri al matrimonio di Carlo e Camilla. Ma a una regina è concesso sovvertire le regole, specie in una famiglia dove le nozze hanno fatto la storia del costume…