Fase 3, riprendono ufficialmente i matrimoni: sì a celebrazioni e ricevimenti

Da lunedì 15 giugno riprendono ufficialmente i matrimoni in quasi tutta Italia. Dopo l’ok di maggio alle celebrazioni in chiesa con invitati, adesso le Regioni stanno dando il proprio via libera anche ai banchetti nuziali, dunque i festeggiamenti. Seppur con le dovute regole e restrizioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere – Aggiornato al 30 giugno 2020

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L’Italia dei matrimoni entra a pieno titolo nella Fase 3: da domani, lunedì 15 giugno, si potranno ufficialmente tornare a festeggiare i matrimoni. Seppur con le dovute precauzioni. 

Oltre due mesi dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Coronavirus, che ha causato l’annullamento e lo spostamento al 2021 della maggior parte delle cerimonie nuziali, arriva adesso il via libera anche ai “Sì, lo voglio”.

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Se, infatti, con l’inizio della Fase 2 era stato dato il permesso – da parte di Governo e Cei (Conferenza Episcopale Italiana) – per celebrare i matrimoni in Chiesa alla presenza di massimo 200 invitati; ora si fa un passo avanti consentendo anche la ripresa dei banchetti, dunque dei festeggiamenti nuziali. 

Ripartono ufficialmente i matrimoni nella Fase 3

Le singole Regioni italiane, nel corso di queste ore, stanno facendo proprio il testo aggiornato con le “Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative” approvato dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 9 giugno.

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Si tratta di un documento fondamentale perché, di fatto, ha introdotto – nell’ambito delle disposizioni sulla Ristorazione – un paragrafo ad hoc sulle “Cerimonie”.

Il testo è stato recepito dal Governo giovedì 11 e, nel corso di questo weekend, le Regioni italiane stanno emettendo le ordinanze con cui confermano l’attuazione sul territorio delle linee guida a partire da domani, cioè lunedì 15 giugno.

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Ecco le Regioni che hanno già dato il via libera

Ecco, allora, che si riparte ufficialmente con i matrimoni in:

Si è ancora in attesa, invece, delle ordinanze di Basilicata, Marche e Trentino Alto Adige. 

Coronavirus, sì alle feste di nozze ma ci sono regole da rispettare

Naturalmente, i banchetti per i festeggiamenti nuziali sono concessi solo a patto e condizione che vengano applicate e rispettate le regole e le restrizioni previste dalle Linee Guida tracciate dalla Conferenza delle Regioni.

In linea di massima, le Regioni stanno recependo il testo in maniera integrale; solo in alcuni casi ci sono ulteriori modifiche ed è per questo che sopra vi abbiamo inserito i link alle ordinanze divise regione per regione: in questo modo potrete scaricare quella relativa alla vostra zona e capire cosa fare nel dettaglio per organizzare il matrimonio.

Tra i provvedimenti comuni, ci sono ad esempio: l’obbligo di garantire almeno un metro di distanza tra gli ospiti seduti ad uno stesso tavolo, a meno che non siano obbligati al distanziamento. Sì ai buffet, ma solo se a somministrare il cibo sarà il personale incaricato: dunque, niente self-service da parte degli invitati. Nel corso dell’intero banchetto, lo staff della location dovrà igienizzare le mani spesso e indossare sempre la mascherina. Proprio come gli invitati, quando non sono seduti al tavolo. Via libera alle esibizioni musicali, ma non tutte le Regioni consentono espressamente i balli.

Le linee guida da seguire per festeggiare il matrimonio con amici e parenti

Punto per punto, ecco quali sono le linee guida ufficiali e generali per i matrimoni e le cerimonie in genere, da attuare durante la Fase 3 dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.

Organizzazione di tavoli e spazi

  •  garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti e per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra gli ospiti.
  • i tavoli devono essere disposti in modo da assicurare almeno 1 metro di distanza tra gli ospiti, ad eccezione delle persone che – in base alle norme ad oggi in vigore – non sono soggette al distanziamento interpersonale.
  • se possibile, privilegiare l’uso di spazi esterni come giardini e terrazze.

Uso di mascherine e guanti

  • Gli ospiti dovranno indossare la mascherina negli ambienti interni quando non sono seduti al tavolo; e negli ambienti esterni qualora non sia possibile per loro rispettare la distanza di almeno 1 metro.
  • Il personale di servizio a contatto con gli ospiti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti.
  • Non c’è obbligo di utilizzo di guanti. La Conferenza delle Regioni impone piuttosto di lavare spesso le mani con acqua e sapone, soluzione idro-alcolica o altri prodotti igienizzanti.

Buffet

  • È possibile organizzare il buffet, ma solo se a somministrare il cibo sia lo staff di sala incaricato di farlo.
  • La modalità self-service può essere consentita solo se i buffet sono realizzati con prodotti confezionati in monodose.
  • Dovranno in caso essere valutate precise misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.

Musica

  • E’ consentito avere band e intrattenimento musicale “live”, ma con il mantenimento del metro di distanza tra i componenti del gruppo.
  • Sul fronte dei balli, non sono espressamente consentiti da molte Regioni. Di certo, è vietato fare assembramenti, dunque attività che non permettano agli invitati di stare distanti almeno 1 metro. 

Per i gestori dei servizi

  • Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare durante l’evento.
  • Mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni.
  • Assicurare adeguata pulizia e disinfezione degli ambienti interni e delle eventuali attrezzature prima di ogni utilizzo.

>> LEGGI IL TESTO INTEGRALE CON LE LINEE GUIDA APPROVATE DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI <<


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Matrimoni in chiesa con gli invitati, quali sono le regole da rispettare

Se queste, in linea di massima, sono le regole da rispettare per organizzare la propria festa di matrimonio nella location scelta per i festeggiamenti, è bene ricapitolare anche le norme da seguire durante la cerimonia religiosa vera e propria.

Dallo scorso 18 maggio, infatti, è consentito celebrare le nozze in chiesa alla presenza di amici e parenti, per un massimo di 200 invitati (nel caso delle chiese più grandi, come le cattedrali). 

Una misura resa possibile con la firma del Protocollo di intesa da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), Gualtiero Bassetti; e del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.   

Sì al bacio tra gli sposi

Dallo scorso 28 giugno è concesso anche il bacio tra gli sposi, dunque decade per loro l’obbligo di mascherina durante la celebrazione del matrimonio al tempo del Coronavirus.

Ecco cosa riporta la nota ufficiale inviata dal Comitato Tecnico Scientifico del Governo alla Conferenza Episcopale Italiana:

“Non potendo certamente essere considerati estranei tra loro – si legge -, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine, con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno i metro. Il CTS ritiene che tale raccomandazione possa estendersi anche alla celebrazione del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose”.

Cerimonie religiose, le regole di comportamento in chiesa

Per pronunciare il “Sì, lo voglio” dunque:

  1. I partecipanti alle celebrazioni – compresi il prete e i concelebranti – devono obbligatoriamente indossare la mascherina e rispettare le distanze sanitarie di sicurezza.
  2. Niente segno della pace.
  3. La distribuzione della Comunione può avvenire solo dopo che il celebrante avrà igienizzato le mani e indossato sia guanti monouso che la mascherina. Mantenendo la distanza di sicurezza, potrà offrire l’ostia senza però toccare le mani dei fedeli presenti.
  4. Può stare in chiesa solo un organista, sicuramente non è consentita la presenza di un coro. 
  5. Volontari o collaboratori della parrocchia, muniti di mascherine e guanti, dovranno controllare che venga rispettato il numero di invitati sulla base della capienza massima dell’edificio.
  6. Meglio utilizzare più ingressi, se presenti; e lasciare le porte aperte per l’entrata e l’uscita, così da evitare che gli invitati ne tocchino le maniglie.
  7. Rispetto al lancio del riso al termine della messa, nel protocollo non si fa alcun riferimento a questo momento assai tradizionale, ma alcune diocesi lo hanno vietato il lancio perché sarebbe causa di assembramento.

Matrimonio in chiesa durante il Coronavirus, quanti invitati sono ammessi?

Il numero di 200 persone è il massimo consentito, ma in chiese particolarmente grandi. Ogni parroco dovrà individuare la capienza del proprio edificio sulla base di una distanza minima di sicurezza “pari ad almeno un metro laterale e frontale”. Il numero massimo di partecipanti consentiti deve essere affisso fuori dall’edificio, insieme alle altre indicazioni per la partecipazione alle liturgie.


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