di Daniela Ciranni
Anima degli abiti da sposa, il tessuto determina il modo in cui il modello avvolge la silhouette. Alcuni tessuti sono legati ai vestiti bianchi per definizione: le linee fluide e lineari sono sinonimo dello chiffon e della seta; il lucido e brillante taffettà si adatta ad una struttura importante per la sua leggera rigidità; mentre il tulle e l’organza trasformano l’abito in una nuvola bianca.
Le regole dei tessuti cambiano e si stravolgono nel 2015, con materiali che fino a qualche anno fa erano considerati inusuali per un abito da sposa. Accanto al ritorno del pizzo in tutte le sue forme, si afferma il crêpe, che più che un tessuto è un tipo di lavorazione. Può infatti essere in seta, raso o tela e la sua caratteristica principale è l’increspatura del tessuto che regala all’abito un effetto 3D che non passa inosservato. Si divide in tessuto crêpe de Chine, vaporoso e compatto; e crêpe Georgette, leggero, di grammatura finissima e un pizzico trasparente.
I tessuti variano in base alle stagioni: nei mesi caldi si preferiscono tessuti leggeri come il cotone e la seta rispetto ai più caldi sintetici dell’inverno. Sono sempre più le spose che si sposano in inverno e scelgono un abito leggero accompagnato da uno scialle in lana, una cappa in cashmere o una pelliccia ecologica.
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