Un omaggio alla primavera, alla fioritura. Ed è proprio dai fiori che tornano a sbocciare che prende il nome la Collezione Wedding Couture 2017 “Flora, fioriscono i ricami” di Marco Strano (www.marcostrano.it), presentata nei saloni dello storico Palazzo Manganelli di Catania. A curare il make-up delle modelle nel corso della sfilata è stato il nostro Orazio Tomarchio (www.oraziotomarchio.it), partner di Sposi Magazine e make-up artist delle star di Hollywood, del calibro di Sofia Loren e Robert De Niro, che, per l’occasione, ha realizzato una nuova nuance velvet filler “Flora”, ispirata alla collezione del fashion designer siciliano.
Un elogio ai fiori e alla loro effimera bellezza. Una vera “ode all’etereo”, gli abiti da Sposa a firma Marco Strano. In questa collezione, lo stilista ha voluto fondere ed incastonare più materiali, che apparentemente sembrano distanti fra loro. In un unico abito si armonizzano e si esaltano insieme il pizzo chantilly, il tulle point d’esprit, il tulle di seta e i tramezzi di cotone.
La corposità dei pizzi di cotone incontra la leggerezza delle garze di seta e delle velette. I ricami e i pizzi si intrecciano in totale armonia, addolciti dal rincorrersi di balzine e trine. Il tulle di seta e di cotone plissettato diventa protagonista di abiti morbidi e sinuosi, che sottolineano una femminilità romantica. Le gonne sono mosse da pieghe soffici, le ampiezze restano sempre contenute e leggere come corolle di papaveri.
Ogni abito e’ realizzato interamente a mano per sottolineare l’amore per l’artigianalità. Infiniti dettagli, preziosi inserti in pizzo, ricami fatti a mano e merletti: non esiste un unico tessuto nel wedding del fashion designer catanese.
La collezione haute couture ha visto sfilare creazioni che giocano sull’unione di broccato di seta con pizzi, per creare nuove dimensioni di abiti e di decorazioni, variando la classica proposta cerimonia. I fiori sono sempre i protagonisti nei ricami e nei disegni, creando ramage e decorazioni asimmetriche. La sperimentazione dei tessuti è il cuore della collezione 2017.
Si rincorrono così linee morbide, fluide, leggere e setose; come i petali di un fiore, appunto. A dare questo effetto, ad esempio, l’accostamento di organza e seta ai pizzi siciliani che, in questo modo, diventano più leggeri.
Tessuti in seta pura provenienti da un setificio giapponese riproducono quadri, che rievocano le pennellate dei pittori macchiaioli ed impressionisti. Gli abiti sono decorati con fiori di chiffon tridimensionali con un imprinting che nasce dall’idea dell’ikebana giapponese. Abbiamo visto sfilare cappe dal sapore anni ’50 in una ricercata garza realizzata con la rafia. Composizioni rigorose giocate sulle diagonali e linee rette, addolcite da ricami fioriti.
A curare il make-up sulle passerelle, Orazio Tomarchio de La Truccheria Cherie, con la sua nuova Flora Velvet Filler Capsule Collection, creata in occasione della presentazione degli abiti da Sposa di Marco Strano.
Così, con la nuova tinta Flora di Tomarchio ha fatto sì che le labbra diventassero protagoniste di una storia. La storia che racconta sfumature di rosa. Il rosa, d’una tonalità dove il satin incontra la cipria. L’effetto velluto abbraccia e completa. Tinta indelebile dal sapore retrò e dalla trama delicata, che rievoca pizzi fatti a mano.
L’hairstyle è stato curato da Roberto Napoli per Compagnia della Bellezza. Gli allestimenti floreali sono stati firmati da Garini Eventi.