Onivà, quando la luna di miele è su misura: “Ogni viaggio uno spartito unico”

Tra ricordi e prospettive, sensazioni e canzoni dei Beatles, una chiacchierata a tu per tu con Francesca D’Urbano e Alessandro Sfasciotti, founder di Onivà, il tour operator che organizza viaggi (di nozze e non solo) “su misura” dei suoi viaggiatori.


Come un canto e un controcanto. Come due di due. Come Lennon e McCartney. In ogni caso, ognuno l’altra parte dell’altro e insieme il cuore di Onivà, il tour operator che parla direttamente alle persone e che da otto anni a questa parte disegna viaggi per viaggiatori.

Francesca e Alessandro sono seduti vicini mentre si raccontano e mi raccontano della loro avventura professionale, che è un po’ un viaggio nel viaggio, quello da moglie e marito. E sul sottofondo sembra di sentirla la musica dei Beatles, di cui son fan ad oltranza; di quella “Magical Mystery Tour” da cui prende il nome “Onivà Mystery Tour”, la serie di viaggi in cui si parte senza conoscere la destinazione fino a poche ore prima di salire sull’aereo. “Sono nati insieme (Onivà e l’idea dei tour a sorpresa, ndr), dalla volontà di non iniziare da un viaggio che fosse un prodotto finito, ma dal cliente, dai suoi desideri, essenzialmente da chi è”, esordisce Francesca, a cui si deve l’idea di Onivà. Ed è stato un salto nel vuoto grandissimo, un colpo di spugna in un momento di attesa. Nel vero senso della parola. 

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In questa foto due mani mentre preparano un pacco firmato Onivà, il tour operatore che lavora direttamente con i viaggiatori

“Aspettavo nostro figlio Lorenzo e nel mondo dell’audiovisivo, da cui provengo, non vedevo più opportunità di crescita personale – racconta -. In quel periodo pensavo spesso a cosa mi sarebbe piaciuto fare, più come ad una passione e di certo non con l’idea di dare forma a quella che sarebbe diventata prima una start-up e poi un’azienda strutturata”. 

Io non ho potuto fare a meno di essere il suo primo supporter, l’ho vista sicura, nei suoi occhi ho letto determinazione e luce”. Eccole le prime parole (d’amore) di Alessandro, che sin da subito ha scommesso su Onivà diventandone uno dei soci fondatori e che da due anni a questa parte si dedica solo al tour operator di famiglia. “Tutto è stato sin da subito molto professionale, ma ciò che mi ha convinto è l’identità del progetto”. 

In questa foto un dettaglio degli uffici del tour operator che organizza viaggi di nozze su misura

Onivà è un tour operator che lavora direttamente con e per i viaggiatori e non attraverso le agenzie di viaggio. Ha un Dna che si sviluppa tutto attorno all’idea di percorsi, di itinerari, di lune di miele realmente cuciti su misura di chi deve partire. Pieni, pienissimi cioè di esperienze il più delle volte fuori dai circuiti di massa, da vivere e da condividere.

In questa foto una coppia in luna di miele che per il suo viaggio di nozze si è affidata ad Onivà

“La parte migliore sono le recensioni di chi si è fidato di noi – sottolinea Alessandro -, la nostra vera vittoria”. In effetti, si tratta di una community fedelissima, fatta di viaggiatori – non turisti – che, nelle foto e nei loro commenti, mostrano con orgoglio i chilometri percorsi, i luoghi visitati, le persone incontrate. “E le culture abbracciate, perché penso che il senso del viaggio sia questo: scoprire l’altro, accogliere la diversità – sottolinea Francesca -. Proponiamo itinerari ed attività che sì rispettano i desideri e le esigenze dei clienti, ma ci mettiamo del nostro per stupirli. Seguendo le loro indicazioni, scriviamo uno spartito unico e personale e lasciamo a loro la libertà di seguirlo alla lettera o di improvvisare tra le note”. E tra queste, c’è sempre anche un’attività a sorpresa regalata dal team Onivà. “La conferma che il nostro approccio piace è che poi i clienti tornano. Magari la prima volta in viaggio di nozze, la seconda in tre”, sottolinea Alessandro.

In questa foto una coppia con il figlio piccolo in occasione di un viaggio organizzato dal tour operator

E così, parlando di luna di miele e avventure di coppia, il ricordo scivola subito tra le pieghe del loro primo viaggio, in quello che fu un Onivà ante litteram: “Un tour della Turchia, disegnato tappa dopo tappa da Francesca, di cui ricordo ancora il sapore dei quartieri meno battuti di Istanbul in cui mi ha portato”.

Da qui al primo viaggio di nozze realizzato con il tour operator il passo è breve, anzi brevissimo. “Dei vicini di quartiere, proprietari di una libreria per bambini, mi hanno fermata mentre i primi giorni distribuivo brochure per far conoscere Onivà – racconta Francesca, con una sincerità disarmante -. Dovevano partire con il loro bimbo, si sono fidati ciecamente ed io mi sono lanciata. Hanno fatto tappa in Messico e a Cuba”.

In questa foto una delle guide Onivà personalizzate per i viaggiatori protagonisti di quell'itinerario
Le guide Onivà personalizzate per i viaggiatori

Oggi, otto anni dopo, le coppie che scelgono Onivà sono un po’ come Francesca e Alessandro: tra i 30 e i 45 anni, con interessi che non hanno a che fare solo con il viaggio, ma anzi che affondano le proprie radici nella musica, nella fotografia, nel cinema, nella lettura. “Persone intraprendenti, a cui piace essere sorprese – spiega Francesca -, che apprezzano il lavoro altrui e quindi che riconoscono il valore aggiunto di essere accompagnati, ma con discrezione”. Accompagnati in una luna di miele che diventa, dunque, un equilibratissimo mix&match di desideri e consigli. “Coppie in cui entrambi sono parte attiva, ognuno con i propri interessi – aggiunge Alessandro -. E che poi, per un radicato senso di comunità, tornano”.

In questa foto una coppia con ragazza disabile su sedia a rotelle in un viaggio organizzato da Onivà

Ritornano, forse, anche per quel codice etico che entrambi sembrano essersi dati senza neppure dirselo e che oggi è alla base del lavoro del team Onivà, composto – per un giro fortuito della vita – di sole donne. Un imperativo morale che passa da tre concetti essenziali: trasparenza, gentilezza e cura del dettaglio.

“Quello che non ci stanchiamo mai di ripetere è che, oggi più che mai, c’è bisogno di essere gentili, anche davanti a coloro che ti fanno le richieste più assurde. Questo non significa mascherare le emozioni, soltanto che è giusto fare un passo in più ed essere accoglienti. Nello stile Onivà, appunto”. 

In questa foto, Francesca e Alessandro insieme al team Onivà
Il team Onivà

Uno stile che non nega una certa attenzione per l’ecosistema in cui viviamo: con i progetti “Bosco Onivà” e “Arca Onivà”, infatti, il tour operator si impegna a piantare un albero per ogni viaggio organizzato e ad adottare un animale all’anno. “Non organizziamo viaggi propriamente green – sottolineano all’unisono -, ma cerchiamo di lavorare con compagnie aeree, strutture ricettive e operatori locali che mettano in atto best practice per ridurre il loro impatto sull’ambiente”, concludono Francesca e Alessandro.  

In questa foto l'elefantino adottato da Onivà in Thailandia
L’elefantino Wan Mai, adottato da Onivà in Thailandia

Così, tra una riflessione ed un’altra, pensando ad un futuro fatto di nuove sfide e obiettivi da raggiungere, di terre da esplorare ed esperienze da (far) vivere, alla fine di tutto questo “andare” c’è una domanda che mi risuona nella testa e che poi tanto domanda non è: sarà forse che, in un mondo di Paul e di John, Onivà sia Ringo Starr? Unico, con un’identità fortissima. E pazzesco.


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