La moglie di Amos Musani racconta la storia – di successo – della Musani Couture, azienda italiana che da oltre un secolo produce abiti da cerimonia, per le damigelle e lo sposo. E che sarà tra i protagonisti di Si Sposaitalia Collezioni 2018
Moglie di Amos Musani, titolare e presidente dell’omonima azienda Musani Couture, Caroline rappresenta insieme a lui una realtà produttiva italiana sul mercato da oltre 100 anni. E che, senza dubbio, fa parte di quell’élite oggi vanto del Made in Italy.
Nella sua intervista a Sposi Magazine, Caroline Musani – moglie, madre e imprenditrice di carattere – racconta della nuova collezione che veste gli invitati e le damigelle di un matrimonio, ma anche lo sposo; e che sarà presentata a Milano, dal 6 al 9 aprile, in occasione di Si Sposaitalia 2018.
L’intervista a Caroline Musani: “Il nostro, un successo creato con il lavoro e l’onestà”
La vostra è un’azienda con oltre 100 anni di storia alle spalle. Tutto è cominciato in Libia, a Tripoli, e oggi rappresentate un’importante realtà di mercato: qual è il segreto del successo?
«Il segreto del successo sta nel tanto lavoro, nella serietà, nell’onestà, nella professionalità e nella ricerca. Facciamo di tutto per soddisfare i nostri clienti, mantenendo sempre gli impegni presi e ciò che promettiamo. La ricerca, su tessuti, modelli e novità, è pressoché continua: l’obiettivo è rispondere a tutte le richieste possibili in fatto di abiti da cerimonia».
Le vostre linee sono da circa mille modelli ogni anno, decisamente un grande impegno. Qual è la parte più difficile?
«Le collezioni le presentiamo soprattutto per la Primavera/Estate e comprendono capi corti come lunghi, abiti dalle linee pulite o più ricamate. La parte più difficile, certamente, è rendere ogni creazione unica, mettendovi un dettaglio particolare e, ogni volta, diverso».
Quali sono i valori aziendali di Musani Couture?
«Prima di tutto, la serietà, l’onestà e la trasparenza. Abbiamo un bellissimo rapporto con i nostri fornitori, con i clienti e, più in generale, con chi lavora con noi: quando qualcuno inizia a lavorare insieme a noi, è difficile poi che questo rapporto finisca».
Siete stati i precursori in fatto di abbigliamento per le damigelle. Com’è cominciato tutto?
«Circa dieci anni fa, abbiamo partecipato ad un matrimonio in America dove abbiamo subito notato che si trattava di una cerimonio “a tema”, damigelle incluse. Ci siamo subito resi conto di come la presenza di un’unica nuance renda l’atmosfera più particolare e romantica. Così, già proprio 10 anni fa, abbiamo avviato questo progetto di abiti pensati proprio per vestire le damigelle: all’inizio non è stato molto capito; ora, invece, sta prendendo sempre più piede, al punto da averci spinto ad avere anche una seconda linea per le Bridesmaids».
Parlando di collezioni, da qui alla domanda su quella 2019 il passo è più che breve…
«Dalla collezione 2019 aspettiamoci molte stampe, molti fiori e linee morbide. Sarà il tempo di una donna romantica, comoda e colorata».
Collezione che sarà presentata al prossimo Si Sposaitalia, dove siete tra le presenze più importanti e attese?
«Sì, in occasione di Si Sposaitalia proporremo le nostre linee per uomo, donna, damigella, ma anche le collezioni di pochette e scarpe. Anche quest’anno, avremo un bellissimo spazio espositivo».
Musani e il futuro: quali gli obiettivi?
«Sicuramente, rafforzare sempre di più quello che già esiste, perché creare ogni anno un migliaio di modelli diversi tra loro è impresa ardua. Inoltre, sto lavorando per presentare, nel prossimo futuro, anche una linea di abiti per le damigelle bambine».
Per l’ultima domanda, un consiglio: il cambio di abito per l’invitata, sì o no?
«Per me sì, perché la giornata del matrimonio è lunga. Durante la parte religiosa della giornata, ad esempio, è sempre meglio optare per un tailleur o una giacca, insomma presentarsi coperte così come il luogo richiede. Poi, se si prosegue con una serata magari anche danzante, allora diventa più adatto l’abito lungo, morbido e svolazzante. Tra le nostre proposte, proprio per rispondere a questo tipo di esigenza, abbiamo anche i modelli che si “trasformano” nel corso della giornata».
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