Eccolo, il mio diario di nozze. Un viaggio nei ricordi del mio matrimonio con Carlo: dalla proposta ricevuta la notte di Natale a quel meraviglioso giovedì 23 giugno 2022, attraverso i sei mesi dell’organizzazione più intensi e frenetici di sempre. Buona lettura. (In copertina, foto di Vincenzo Aluia)
Chi mi conosce sa bene che c’è una citazione a cui sono particolarmente legata e che, più o meno, recita così: “Il tutto è più della somma delle singole parti”. Ed io penso che chi* se l’è tirata fuori dal cilindro, avesse proprio ragione.
Il matrimonio mio e di Carlo è stato quel “tutto”.
Suo e mio. Dei nostri genitori. Dei nostri fratelli e dei nostri amici fraterni. Dei nipotini. Delle famiglie e degli amici di famiglia. Dei genitori dei nostri amici. Dei colleghi che diventano amici. Dei professionisti che ci hanno regalato magia e perfezione, almeno secondo noi.
Sorrisi, lacrime, occhi emozionati e mani sudate, abbracci, balli a piedi nudi. Così è stato: tutto. E tanto.
E così è stato l’intero percorso che ci ha portati fino al 23 giugno 2022, il giorno del nostro matrimonio.
Una #roadto durata appena 6 mesi: circa 180 giorni che un po’ son sembrati non trascorrere mai (tanto forte era il desiderio di sposarci) e un po’ son sembrati correre forse fin troppo velocemente. Un cammino condiviso – che è poi l’essenziale, il segreto per superare stress, imprevisti e paure – che mi piace immaginare come una bolla d’amore, unica nel suo genere: bella, bellissima. E che vale davvero la pena di vivere.
La proposta di matrimonio, il mio “regalo” di Natale
Le scorse vacanze di Natale sono state il momento in cui tutto è cominciato, in cui il nostro matrimonio ha preso forma.
La proposta è arrivata la notte di Natale: Carlo mi ha fatto rientrare a casa prima della mezzanotte, facendomi anche un po’ innervosire per non aver aspettato il brindisi e lo scambio dei regali in famiglia, riti a cui sono particolarmente affezionata.
Pigiami messi e countdown in tv attivo, dopo qualche minuto dalla mezzanotte si è inginocchiato e mi ha detto (e qui svelo un intimo segreto!):
“Amore mio, quest’ultimo anno e mezzo non è stato proprio semplice. Abbiamo dovuto affrontare situazioni particolari, ma insieme abbiamo sempre superato tutto. Non avevo dubbi ma tutto questo è servito per confermare la mia voglia di vivere tutta la vita insieme a te. Sei stata un’ottima collega, sei una compagna perfetta e sono sicuro che sarai una moglie meravigliosa. Mi vuoi sposare?”. Ed ha tirato fuori l’anello più bello che potesse: uno smeraldo. Il verde è il mio colore preferito.
Dalla proposta di matrimonio al matrimonio è stato un attimo.
Senza rendercene conto, abbiamo preso e inanellato una dopo l’altra le prima 5 decisioni fondamentali: location, chiesa (noi ci siamo sposati con rito religioso concordatario, quindi più in generale intendo il luogo dell’unione), fotografo e videomaker, musicisti (abbiamo scelto voce e violino per il rito, una band per la festa). E all’improvviso avevamo una data, la nostra data: il 23 giugno 2022, appunto.
La location e la chiesa, due colpi di fulmine
Siamo partiti dalla scelta della location, ricaduta sulla magnifica Tonnara Florio di Palermo, la città di entrambi.
All’inizio ci siamo detti: “Che matrimonio vogliamo?”. E la risposta è stata la stessa per entrambi: “Una festa sul mare”.
Quando abbiamo messo piede per la prima volta alla Tonnara Florio, Carlo ed io siamo rimasti senza parole. Letteralmente.
Ci siamo guardati, presi per mano e senza dire nulla l’abbiamo scelta. O forse, è lei che ha scelto noi. Un luogo che è tante, tantissime cose insieme: la storia di Palermo, l’arte e la cultura; il mare, con il suo rumore morbido e i suoi colori dirompenti.
È stato un po’ più complesso scegliere la chiesa, invece. Ne avevamo un paio in mente che ci piacevano parecchio, ma per la mancanza di date disponibili o per la capienza ridotta, non siamo riusciti a prenotare neppure una.
Ricordo ancora il sabato pomeriggio a zonzo per il centro di Palermo, alla ricerca dell’altro luogo del nostro amore. Un po’ demoralizzati – a dire il vero – camminando ci siamo imbattuti nella chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella: siamo entrati, non tanto carichi di speranze, e nel vederla entrambi abbiamo sentito la stessa scintilla che ci aveva colpiti alla Tonnara Florio.
E poi, la notizia più bella: “Per caso, il 23 giugno 2022 è libera?”. “Sì, ci sono matrimoni il giorno prima e quello dopo, ma giovedì 23 è libera”. Prenotata al volo!
Il mood e i dettagli del matrimonio
Carlo ed io non abbiamo scelto un tema per il matrimonio, ma un dualismo di colori: rosa e verde. È partito tutto da lì. È partito tutto da una palette cromatica che parla di noi, che ha sì una sua impronta di stile ma sa di discrezione.
E poi, è stato un susseguirsi di idee, creatività, voli pindarici e azzardi. Il risultato? Un matrimonio così come lo avevamo pensato, immaginato e sognato tante, tantissime volte. Pieno zeppo di dettagli di noi e di carezze per i nostri cari.
Nella nostra #roadto abbiamo avuto tre “Angels” e un gruppo di fornitori davvero splendido (perché affidarsi alle persone giuste è fondamentale) che ci hanno aiutato a dare forma al nostro giorno. A dirigere l’orchestra, però, è stata una persona in particolare: Michela Cannatella, la nostra Wedding Planner, una delle tre “Angels”.
Gli intoppi, i cambi di rotta e le idee sempre nuove
Magic – così l’abbiamo ribattezzata Carlo ed io – ci ha condotti per mano, ci ha supportati e sopportati (sì, diciamolo pure!) nelle nostre andate e nei nostri ritorni: quando non riuscivamo a trovare la quadra per la mise en place, perché ci piacevano troppe cose; quando dalle astilbe, dalle dalie e dalle rose siamo passati alla gypsophila colorata, per poi ritornare alle astilbe, alle dalie e alle rose. E qui, l’altra “Angel” è stata la nostra Flower Designer, Maria Mannino.
Michela ha tenuto i nervi saldi per noi anche quando gli ordini online hanno deciso di farci impazzire!
Oltre agli ormai famosissimi nastrini rosa, comprati due volte perché non arrivavano mai (uno dei due e-commerce me li ha recapitati il giorno prima del matrimonio!), anche i runner verde salvia in lino ci hanno messo la loro.
Fatto il primo ordine, sembrava filare tutto liscio fino a quando, due giorni dopo, c’è stato il blocco delle spedizioni. Quindi, nulla di fatto. È cominciata così la “caccia ai runner” che sono “puntualmente” arrivati una settimana prima del matrimonio. A ben oltre due mesi dall’ordine.
Ancora, quando si è rotta la stampante della tipografia, a pochi giorni dalla consegna delle partecipazioni. Per fortuna ci siamo affidati a dei professionisti che hanno saputo gestire l’emergenza.
Insomma, di intoppi ce ne sono stati diversi, però nulla a che vedere con la bellezza della parte creativa.
Dalle buste delle partecipazioni e i libretti messi di 3 colori diversi (rosa, verde e a fiori) agli allestimenti floreali incorniciati in totem e vasi splendidi; dal profumo personalizzato che abbiamo realizzato per gli ospiti al banner con il racconto della nostra storia d’amore, fino alla mise en place, all’Angolo dei baci e al tableau de mariage con le copertine di Sposi Magazine, è stato un susseguirsi di idee, ispirazioni, voglia di novità e di personalizzazione.
E per me e Carlo, che ci siamo conosciuti realizzando Sposi Magazine e che per Dna siamo creativi, è stato un esercizio di stile (e di amore) fantastico.
Giovedì 23 giugno 2022, finalmente “noi”
Del 23 giugno ricordo il caldo. A Palermo l’estate era scoppiata, per fortuna.
Pioggia e vento erano le mie paure più grandi, visto che avevamo organizzato tutto in esterna e con parecchi elementi che sarebbero andati “persi” se avesse soffiato una minima brezza.
Ho smesso di guardare le previsioni tre giorni prima, chiedendo però a papà di farlo al posto mio almeno due volte al giorno!
La mattina è corsa velocemente. I primi ad arrivare Orazio Tomarchio e lo staff della sua Truccheria Cherie; insieme Giacomo Puglisi: loro si sono occupati di make-up e capelli.
L’immagine più simpatica è quella di mio nipote Matteo, 3 anni appena, con una forcina a tenergli il ciuffo e intento a scoprire le super colorate palette di ombretti e fard. L’immagine più dolce, invece, quella di mio nonno Gianni che, in silenzio, ha osservato tutto e “mi sono goduto il matrimonio di mia nipote”, ha detto a fine giornata. È stata l’ultima volta che ho visto il nonno, partecipando alla nostra festa di famiglia mi ha fatto il regalo più grande.
A casa ho voluto le mie persone del cuore. Mamma, papà, mia sorella e le mie più care amiche. Tra queste c’è la terza (non per ordine di importanza) “Angel”: Chiara Vitale, la stilista che ha realizzato i miei due abiti da sposa; insieme abbiamo fatto un viaggio di stoffa e di amore che merita un racconto a parte, a cui ho dedicato un altro articolo.
Le “mie” ragazze mi hanno aiutata a stemperare la tensione, a sorridere. Tra una battuta e una collanina messa al contrario, tra la sottoveste lanciata per aria alla maniera di Kim Basinger e gli occhi ricolmi di lacrime ed emozioni, hanno reso tutto più semplice.
Chi mi ha aiutata (tanto) anche? Vincenzo Aluia, il fotografo che abbiamo scelto: armato di sorriso ed empatia – oltre che della macchina fotografica! – mi ha calmata, tranquillizzata quando la tensione non ne voleva sapere di andare via.
E poi, mamma e papà. Le mie colonne portanti. Il mio esempio d’amore, vissuto e condiviso.
Non serve aggiungere altro, se non che con papà abbiamo condiviso il caldo torrido dentro il Maggiolone privo di aria condizionata e… la navata. La nostra passeggiata più bella di sempre.
Un passo dopo l’altro, sono arrivata da Carlo. L’amore della mia vita.
C’è un’immagine che amo particolarmente ed è quella che ci ritrae appena arrivati all’altare, mentre Carlo si asciuga le lacrime di gioia e io con un sorriso a 32 denti. Beh, la nostra #roadto è stata tutta così: con lui dalla lacrima facile e io a prenderlo in giro, ma con il cuore che scoppiava ogni volta di gioia.
“Someone to Stay” è la canzone del nostro amore. Nel ritornello fa più o meno così: “We all need someone to stay / Tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che rimanga”. E lui è la persona che rimane, al mio fianco, da sempre e per sempre.
Carlo ed io… Come un bacio a mezzanotte
Desidero concludere questo mio racconto con il trailer del video del matrimonio, realizzato da Bruno Tedeschi.
Ha scelto una canzone in particolare, “Come un bacio a mezzanotte” del Quartetto Cetra.
E com’è un bacio a mezzanotte? Desiderato, travolgente, che sa di amore. Che sa di Carlo e me. Che è poesia.
Ed ecco il mio fantastico team…
Foto: Vincenzo Aluia
Foto dettagli: Davide Albegiani
Wedding Planner: Michela Cannatella (con il supporto di Vivia Cascio e dello staff Zaharaziz)
Allestimenti floreali: Maria Mannino
Location: Tonnara Florio, del gruppo Zaharaziz
Abiti da sposa: Chiara Vitale, Atelier Kore
Abito da sposo: Luigi Bianchi (da Benedetto D’Amico uomo)
Abito da sposo: Gai Mattiolo (da Benedetto D’Amico uomo)
Abiti damigelle: Mischalis
Abiti damigella bimba e paggetti: Chiara Vitale Enfants
Make-up: Orazio Tomarchio
Hair Stylist: Giacomo Puglisi Image Consultant
Profumi personalizzati: Profumi Private Label
Stationery: Studio grafico Maze
Illuminazione: Nicolight
Videomaker: Bruno Tedeschi
Band: JJ Daddy
* “Il tutto è più della somma delle singole parti” è il motto per antonomasia dei gestaltisti (Zerbetto, 1998)
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