Bonus matrimonio in chiesa: fino a 20 mila euro per gli under 35, ma è polemica sulla proposta della Lega

E’ polemica intorno alla proposta di legge della Lega sul bonus matrimonio da 20 mila euro per le giovani coppie che intendono sposarsi in chiesa. 

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Da Palazzo Chigi precisano che la proposta non è allo studio del Governo, mentre da Federmep dichiarano: “Il settore non ha bisogno di bonus, ma di interventi strutturali”. (In copertina, foto Prostooleh via Freepik)


Ventimila euro come bonus per il matrimonio in chiesa: è la proposta di legge che arriva da cinque deputati leghisti, pensata per dare un sostegno alle giovani coppie che vogliono celebrare le nozze con rito cattolico. Un’ipotesi che nel giro di poche ore ha fatto scoppiare la polemica politica, affrettando Palazzo Chigi a chiarire che la proposta non è allo studio del Governo e la stessa Lega a rettificare: “Sarà allargato a tutti”.

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Secondo i deputati la proposta sarebbe volta a risollevare il settore, in grave sofferenza per il netto calo dei matrimoni, che si sarebbero dimezzati a causa della pandemia e non solo. Ma i professioni del settore Wedding riuniti sotto la sigla Federmep avvisano: “Sono altri gli aiuti di cui avremmo bisogno”.

Bonus matrimoni in chiesa: cosa prevede la proposta di legge

Secondo quanto riportato nel testo, il bonus consisterebbe nella detrazione del 20% delle spese dall’imposta lorda, fino ad un massimo di 20.000 € per pagamenti documentati connessi al matrimonio.

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All’interno della detrazione si potrebbero quindi inserire addobbi floreali, servizio di ristorazione, abiti degli sposi, servizio fotografico, trucco, parrucco e tutti gli annessi.

Tra le condizioni per ottenere il bonus matrimoni: che gli sposi siano under 35, che il reddito complessivo sia sotto i 23 mila euro e che abbiano la cittadinanza italiana da almeno 10 anni.

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Lo scopo sarebbe non solo quello di aiutare il settore del Wedding, ma anche di ridare forza al rito cattolico in netta crisi rispetto a quello civile perché più oneroso, secondo quanto sostenuto dai deputati leghisti autori della proposta Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli, Umberto Pretto e Domenico Furgiuele.

Bonus matrimoni, Federmep: “Servono interventi strutturali”

“L’emergenza sta finalmente terminando e con essa deve, a nostro avviso, terminare la stagione dei bonus”, risponde Serena Ranieri, presidente di Federmep, l’associazione che rappresenta imprese e liberi professionisti del settore Wedding ed Eventi.

“Il settore Wedding, con i suoi 50mila operatori economici e i suoi 300mila lavoratori in grado di muovere ogni anno quasi 20 miliardi di fatturato, ha bisogno di interventi strutturali”, sottolinea Ranieri. “La proposta del bonus matrimoni depositata alla Camera non è in grado di produrre un impatto positivo rilevante per gli operatori economici, perché gran parte di coloro che decidono di convolare a nozze senza grandi festeggiamenti lo fa per scelta e non per necessità”.

Bonus matrimoni? I professionisti del Wedding chiedono piuttosto di sedersi al tavolo con i legislatori per studiare insieme delle misure adeguate a valorizzare una filiera con un indotto non da poco.

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