Sposa 2016, il pizzo si conferma must di stagione

di Daniela Ciranni

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Anno dopo anno, tendenza dopo tendenza, il pizzo si conferma un must del bianco mondo del matrimonio e nel 2016 è stato consacrato a trend dalle passerelle.

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Tra le prime spose che lo hanno scelto per le loro nozze c’è la regina Vittoria che sposò il cugino tedesco, il principe Alberto di Sassonia Coburgo Gotha, nel febbraio del 1840, con un abito con scollo, maniche e velo di pizzo. È stato poi un susseguirsi di matrimoni in pizzo per le donne di casate reali e dello spettacolo: dall’ex modella Sofia Hellqvist, che si è unita a Carl Philip di Svezia indossando un abito con maniche in pizzo realizzato dalla designer svedese Ida Sjöstedt; a Nicky Hilton, la sorella minore di Paris, che in un abito firmato Valentino ha detto «Sì» a James Rothschild, rampollo della famiglia dell’omonimo colosso finanziario; mentre tra le italiane si annoverano la velina più amata di sempre, Elisabetta Canalis, che ha optato per un vestito firmato dal designer italiano Alessandro Angelozzi per le sue nozze con il chirurgo americano Brian Perri, e la showgirl argentina Belén Rodriguez che, per il matrimonio con Stefano Di Martino, ha indossato un sontuoso abito del giovane stilista Daniele Carlotta.

La scelta ricade sul pizzo perché è un tessuto che emana uno charme regale, unisce raffinatezza e delicata bellezza e «veste» tutti i modelli, regalando un pizzico di romanticismo anche a quelli più sensuali.

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Abiti interamente realizzati in pizzo o, per chi lo trovasse troppo esagerato, le maison bridal hanno realizzato wedding dress con corpetti in pizzo e gonne lisce o viceversa. Vestiti dal sapore moderno, meno strutturati rispetto al passato, morbidi e con stoffe leggere che seguono il corpo. Semplicità e leggerezza sono le parole chiave per le donne che scelgono un abito in questo tessuto. Vestiti dal mood romantico adatti alle sognatrici che non vedono l’ora di coronare il loro sogno d’amore con il compagno scelto per il resto della loro vita, donne seducenti ma legate alla famiglia. Proprio per questo il colore predominante è il bianco, nel rispetto della tradizione: pochi sono gli abiti in pizzo che si tingono di tonalità chiarissime come il cipria e l’avorio.

Tra le ultime novità, spiccano le maniche lunghe in pizzo. Si ispirano alla femminilità d’altri tempi, quando non serviva scoprire la pelle per essere sensuali, ma l’effetto vedo-non-vedo era ancor più affascinante e creava un alone di mistero intorno alla sposa.

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Grande ritorno quest’anno per gli abiti da sposa effetto «tattoo», cuore di tantissime collezioni 2016: maniche o schiena realizzano un audace effetto tatuaggio e la sposa sembra fondersi completamente con l’abito indossato. Fanno parte di questa tipologia tutti i modelli che hanno degli inserti in tulle trasparente, bianco o color carne, sui quali sono posizionati dei ricami in pizzo che di pelle – coprendone appena un po’ – ne lasciano scoperta una buona parte. Vestiti, questi, che sedurranno all’istante tutte le fan del pizzo, perché i giochi di tessuto e texture creano un’eleganza e uno charme del tutto nuovi. Per coloro che amano l’esagerazione, piccoli strass, pietre preziose e dettagli Swarovski sono spesso aggiunti e giocano con i disegni che decorano gli abiti.

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I modelli sono tantissimi, la scelta dipende dal matrimonio. Se, infatti, il rito si celebra in chiesa, il decoro non deve essere troppo sensuale per evitare occhiatacce; al contrario, per quelli in comune o in location estive ed esotiche, osare è la scelta migliore soprattutto per le fashioniste più glamour.

Il velo è il dettaglio immancabile in un matrimonio. Uno interamente in pizzo può sembrare pesante per le spose che amano la semplicità e molti atelier propongono di riservarvi solo le bordature e utilizzare seta e chiffon per il resto, così da ottenere un risultato regale ed estremamente chic. Non mancano altri accessori come i guanti, che completano con un tocco di formalità l’abito della sposa, e le bandane, che vanno incontro ai gusti delle più sbarazzine.

Il pizzo per le meno esperte può sembrare sempre lo stesso, ma in base alla lavorazione e al luogo in cui viene prodotto, assume nomi differenti. È facile dire «abito in pizzo», ma è molto più difficile di quanto si pensi sceglierlo, anche perché non è detto che quello selezionato sia adatto alla silhouette della sposa o al modello di abito da sempre sognato per il matrimonio. La ricercatezza dei tessuti è molto importante visto che riescono a trasformare l’immagine di un abito.

Uno dei più amati ed utilizzati è il pizzo Chantilly, che prende il nome da una piccola cittadina nel cuore della Francia: molto leggero e versatile, si presta alla creazione di tanti modelli, dai più tradizionali a quelli decisamente glamour che colpiscono per le inaspettate applicazioni.

Per creare l’effetto tatuaggio, con decori sulla schiena e sulle maniche che donano alla sposa sensualità ed eleganza, si preferisce, invece, il pizzo Rebrodè. C’è poi il pizzo Macramè, più pregiato, prodotto in Liguria, risulta maggiormente corposo ed è l’ideale per la lavorazione di meravigliosi bustini e corpetti.

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