Nuovi stilisti, un giorno in più dedicato alle sfilate e la presentazione europea della collezione sposa di Reem Acra: è la Barcelona Bridal Fashion Week 2018, targata Estermaria Laruccia. Eclettica e creativa, dirompente e con un sorriso che non lascia indifferenti, la direttrice della Settimana della Moda Sposa spagnola ci racconta di lei e della sua kermesse…
Italiana d’origine, spagnola d’adozione. Nelle sue vene scorrono passione ed estro creativo, ma anche un culto della bellezza che si traduce negli abiti che sfilano sulle “sue” passerelle e negli outfit con cui rapisce ogni anno il pubblico in platea.
Si chiama Estermaria Laruccia ed è alla guida di uno degli eventi del settore Moda Sposa senza dubbio più attesi nel panorama mondiale: la Barcelona Bridal Fashion Week.
È alla guida di un evento attesissimo nel panorama Bridal. Come la fa sentire?
«Emozionata e, ovviamente, soddisfatta del lavoro svolto da tutto il team della BBFW e dei risultati ottenuti, che sono molto positivi. E non mi riferisco solo ai numeri, ma soprattutto al contenuto del progetto: moda e business si sommano con risultati eccellenti per i brand che, ogni anno sempre più numerosi, presentano le loro collezioni durante la Barcelona Bridal Fashion Week».
Ha accettato il suo incarico circa 3 anni fa: cosa l’ha spinta? E cosa, oggi, la inorgoglisce di più?
«Il mondo della moda ha di per sé un fascino speciale. L’ho sempre considerato parte della cultura, dell’arte e del bello di un Paese. Ed io ho sempre avuto molta attrazione per l’armonia e le emozioni positive che le “cose belle” regalano. Allo stesso tempo, é un mondo dinamico e in continuo cambiamento… A volte frenetico. Ed io, per il momento, mi sento comoda in questa continua sfida che l’industria della moda esige stagione dopo stagione.
Come considera la moda Bridal?
«La moda Bridal costituisce un segmento del mercato Fashion particolarmente affascinante. Concentra, infatti, vari elementi: l’amore, la poesia, il disegno, la tradizione, l’innovazione, l’alta moda, la sartorialità, l’artigianato, le materie prime di elevata qualità come i tessuti pregiati, le sete, i broccati. E ancora, la squisitezza delle rifiniture, i ricami elaborati a mano… Insomma, è un mondo magico, e allo stesso tempo, un’industria che genera un gran volume d’affari a livello mondiale. Ed esserne parte mi fa sentire soddisfatta. Sento un orgoglio speciale per aver costruito con tutto il team un ponte fra Barcellona e il mondo; e per aver da subito compreso che il mondo della moda sposa é parte del circuito moda e, quindi, tutto quello che facciamo deve essere all’altezza e deve respirare moda».
Quali obiettivi si è prefissata?
«L’internazionalizzazione della BBFW. A questo abbiamo sommato, sin dall’inizio, una strategia di differenziazione del nostro progetto in cui la moda, la qualità, il disegno e le nuove tendenze si sposano con la necessità delle aziende di “vendere” e di conoscere le tendenze dell’industria. E ci siamo riusciti. BBFW, oggi, gode di un’ottima fama internazionale perché siamo riusciti a creare uno spazio aperto al mondo, dove confluiscono le tendenze, i designer e i buyer di tutto il mondo».
Parliamo, allora, di BBFW: il 2018 sarà l’anno di…?
«…Di tutti i marchi che prendono parte all’evento, nessuno escluso. Per noi hanno tutti un grande valore. E tra i nuovi protagonisti di questa edizione ci saranno “le abitudini d acquisto” delle future spose. Perché se é importante presentare delle belle collezioni é anche importante poterle vendere e conoscere come si muove il nostro cliente».
Ci saranno delle novità in questa edizione che possiamo già anticipare?
«Certo, più di una! Penso alla presentazione europea della collezione sposa di Reem Acra, alla cerimonia degli Elle International Bridal Awards; ma anche alla presentazione della digitalizzazione del punto vendita della sposa, in risposta alle necessità di un mercato sempre più tecnologico. Abbiamo anche un giorno in più dedicato alle sfilate, con nuovi buyer provenienti da tutto il mondo e molti nuovi brand che si sommeranno a quelli che già partecipavano: sono gli italiani Peter Langner e Carlo Pignatelli, le firme australiane Bo and Luca e Temple, la statunitense Amsale, i brand inglesi Caroline Castigliano e Katya; ancora, Cagteks Bridal dalla Turchia, la firma rumena Cristina Savolesku, la polacca Anna Kara e il brand libanese Esposa Couture Plume. Poi, Helena Kolan e Liz Martinez, israeliane; le olandesi Enzoani, Beautiful e Badgley Mischka… E sono solo alcuni esempi dei nuovi brand che parteciperanno alla BBFW. Insomma, un’edizione ricca di novità!».
Ma anche ricca di tradizione e di numerose imprese che, anno dopo anno, sono parte del vostro progetto…
«Infatti. Questi nuovi marchi si affiancano ai brand esteri e spagnoli che ripetono la loro partecipazione. Tra questi ricordiamo gli spagnoli Pronovias, Rosa Clará, YolanCris, Jesús Peiró, Isabel Sanchís, Sophie et Voilà Collection, Cristina Tamborero, Marco y María, Ramón Bundó , Novia D´Art; ma anche le aziende nordamericane Justin Alexander, Morilee, Demetrios, Allure, Maggie Sottero e Randy Fenoli; David Fielden e Ellis dal Regno Unito; Marylise, del Belgio; Reha Costa e Ersa Atelier, della Romania…. E tante altre ancora».
Quanto c’è di Italia – anche solo in termini di buon gusto e attenzione alla sartorialità – nella sua BBFW?
«Senza dubbio qualcosa c’è. Io stessa sono nata e cresciuta in Italia, dove sono rimasta fino alla fine degli studi universitari. Quindi di italiano in me c’è un po’ tutto: il background culturale, la storia dell’arte, l’amore per la bellezza, il rispetto per l’eleganza e per il lavoro sartoriale ben fatto. E la grande passione per i dettagli. Le mie radici influiscono senz’altro sul mio percorso e sulle mie scelte: oggi il gruppo di buyer italiani è il più numeroso dopo quello spagnolo; e proprio il brand italiani si stanno avvicinando sempre di più. Ad influire sul mio percorso, anche le mie esperienze personali e professionali fuori dall’Italia (Stati Uniti, Messico, Danimarca, Irlanda, Spagna…). E ovviamente, la stretta collaborazione con i membri del mio staff qui a Barcellona. Il BBFW è il frutto del lavoro di un’equipe multiculturale, composta da persone di varie nazionalità. L’obiettivo consiste nel raggiungere l’eccellenza in tutto quello che facciamo. E siamo coscienti che l’eccellenza non é un punto d’arrivo, ma un percorso!».
Come è avvenuto il suo avvicinamento al mondo della Moda Sposa?
«Ti racconto un aneddoto. In realtà il mio primo vero e sentito contatto con il mondo delle spose risale a molti anni fa, in occasione del matrimonio di mio fratello Omar. Ho condiviso con mia cognata Carmela l’emozione della scelta del suo abito da sposa. Vengo da un paese della Puglia che si chiama Polignano a Mare e, come ben saprai, le tradizioni lì sono molto sentite e l’acquisto dell’abito è un rito. La nazionalità del designer? Beh, spagnola! Di certo, non avrei mai immaginato che qualche anno dopo sarei stata così vicina al mondo della moda Bridal spagnola e internazionale».
Quali piani di sviluppo prevede per la BBFW nel futuro?
«Non si tratta di crescere a tutti i costi, la nostra meta consiste nel riunire nella stessa unità spazio-temporale la moda Bridal internazionale e di qualità. Senza dimenticare, poi, che abbiamo il dovere di dare spazio ai diversi segmenti del mercato, così come succede nei negozi, nelle riviste, ecc. E i new talent saranno una parte importante del nostro futuro!».
Seguite il nostro speciale su Barcelona Bridal Fashion Week 2018!
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