Capi dalle linee leggere e impalpabili, pensati nel solco dell’eleganza. Una collezione che non stanca, un vero e proprio inno al Romanticismo
di Paola Pizzo
L’aveva definita lui stesso un «inno al Romanticismo» e così è stata. Una collezione che non tradisce le aspettative, che si conferma ideata nel solco dell’eleganza, che segna un continuum con le linee impalpabili e pure che contraddistinguono lo stilista e la sua maison, che delinea i tratti di una sposa assolutamente contemporanea: evoluta, ambiziosa, realizzata, ma che per questo non vuole negarsi il sogno del «Sì». E’ la linea di abiti da sposa Giuseppe Papini 2018.
Abiti da sposa Giuseppe Papini 2018, sete e organze protagoniste
Il bianco ottico è l’unico colore previsto nella palette cromatica. La seta, il mikado e le organze i tessuti preferiti; declinati, però, in pizzi, plissè, silhouette più o meno strutturate, ma comunque mai rigide per il corpo. Le cinture e i fiocchi i protagonisti della vita della sposa. Gli scolli sono spesso a cuore, anche se non mancano i tagli a V e quelli retti: in ogni caso, comunque, le spalle restano grandi protagoniste.
I fiocchi, le silhouette essenziali, i corti: ecco gli abiti da sposa Giuseppe Papini 2018
Accanto ai tessuti, italianissimi e preziosi, che hanno dominato la passerella e che – con le loro lavorazioni – sono uno dei tratti distintivi della collezione Giuseppe Papini (proprio come nella 2017), ci sono altre pennellate di stile che al momento della scelta fanno pendere l’ago della bilancia proprio sullo stilista e sui suoi abiti da sposa:
- Le silhouette essenziali, per abiti da sposa ogni volta semplici ed eleganti
- I fiocchi, veri coup-de-théâtre a cui non vorremmo mai rinunciare, per quel pizzico di romanticismo che non guasta
- Gli abiti da sposa corti, che quest’anno si fanno quanto mai sbarazzini, nonostante non rinuncino al piglio bon ton
L’abito da sposa semplice e raffinato, così l’essenziale diventa visibile agli occhi
Quando l’essenziale diventa visibile agli occhi. E’ questo ciò in cui riesce abilmente lo stilista Giuseppe Papini, la cui idea di abito da sposa semplice e raffinato si declina in capi dalle silhouette morbide e scivolate, ora più avvolgenti e adesso più ampie; sempre impalpabili, a tratti minimaliste.
Abiti da sposa corti: Papini pensa alla donna giovane o a chi torna all’altare
Gli abiti da sposa corti, con gli orli che arrestano la loro corsa sopra il ginocchio, sono una delle trovate più interessanti della collezione Giuseppe Papini 2018: tra scolli retti o a cuore, con le spalle incorniciate in fasce di tessuto che ricreano scollature a barca dal sapore Anni Cinquanta, si tratta di pezzi che si prestano perfettamente per spose giovani e sbarazzine (proprio come ci ha raccontato Valentina Mazzoni, direttrice generale della maison, in un’intervista rilasciata al Sì Sposaitalia) e che optano per una cerimonia con rito civile, ma anche per donne che tornano all’altare per la seconda volta.
La gonna scivolata protagonista dei capi più ampi
Immancabili, come i fiocchi, anche gli abiti da sposa con la gonna scivolata. Quando Giuseppe Papini pensa ai volumi e li rende più ampi, infatti, lo fa senza tralasciare due sensazioni: leggerezza agli occhi, impalpabilità al tatto.
E così, ogni modello prende forma nel solco della semplicità: quella pura, essenziale, romantica, contemporanea, bon ton. Quella che non stanca e che non può passare di moda. Quella che dopo anni dal «Sì, lo voglio», aprendo l’armadio e guardando al suo abito, farà ancora sospirare la sposa, di innamorarsi del suo vestito.